La bassa frequenza di rimbalzo (o bounce rate) è sinonimo di buona salute del blog. Cosa dicono i tuoi Analytics?
Stai lavorando bene: le pubblicazioni sul tuo blog sono costanti, i tuoi contenuti apprezzati ed i link li hai saggiamente postati sulle giuste community, infatti le condivisioni sono in crescita proprio come il numero mensile dei visitatori che passano sul tuo sito web.
Ed il ROI, che dice? Stai avendo un ritorno economico con l’acquisizione di nuovi progetti e nuovi clienti? Se no, è giunta l’ora di controllare insieme i tuoi Analytics e scoprire qual è la percentuale di bounce rate.
E’ alta? Tipo 70% o addirittura 80%? Ok, niente panico, sono qui apposta oggi, per abbassare la frequenza di rimbalzo del tuo blog!
14 modi per abbassare la frequenza di rimbalzo
- Layout del blog – hai un layout fikissimo, non c’è che dire, ma è adatto allo stile blogging? E’ intuitivo come dovrebbe esserlo? Un blog è fatto appositamente per comunicare, il visitatore arriva sul tuo sito per trovare e leggere ciò che gli serve e che l’ha incuriosito, se nascondi i tuoi contenuti dando spazio ad altro non otterrai alcuna conversione. Anzi, si soffermerà alla homepage e poi fuggirà stordito sul blog più intuitivo del tuo collega/competitor. Verifica, quindi, che i tuoi contenuti siano ben visibili e facilmente raggiungibili;
- Barra di navigazione – ben visibile, sfrutta un font con caratteri chiari e metti soprattutto in evidenza questi quattro punti: chi sei, di cosa ti occupi, cosa puoi fare per il visitatore ed i tuoi contatti;
- Categoria e tag – particolare cura va data anche a loro, se li nascondi, come potrà il visitatore leggere tutti gli articoli relativi a quella particolare categoria? Inoltre, sono fondamentali anche per i motori di ricerca, per la loro possibilità di indicizzazione;
- Titolo e introduzione all’articolo – crea un titolo accattivante, che susciti curiosità nell’utente, ed un sottotitolo che introduca con astuzia l’argomento: sono fondamentali per la successiva lettura del contenuto. Il tutto sempre in linea col tema che stai trattando;
- Contenuti di qualità – tutto ciò che vuoi comunicare deve essere interessante e portare valore al lettore, perché deve risolvere un suo particolare problema. Piuttosto che divulgare noiosi giri di parole, salta il giorno di pubblicazione;
- Font dei tuoi contenuti e paragrafazione – semplicità e chiarezza, ricordalo sempre, quindi scegli un font che renda piacevole la lettura e suddividi bene il testo, per non erigere irritanti muri di parole;
- Linguaggio – più esperienza hai e farai nel blogging e più il tuo stile si delineerà, si renderà originale. Il mio consiglio è di dare sempre del tu al lettore, anche in un blog aziendale, perché riduce inevitabilmente le distanze e da un tono più amichevole oltre che autorevole;
- Link interni – amministrali ed inseriscili in modo adeguato e consono all’argomento che stai trattando per quel particolare contenuto, evitando un anchor text ad ogni parola perché è fastidioso oltre che inutile. Inoltre, una volta inserito il collegamento, ricordati di spuntare Apri il link in una nuova finestra/scheda, questo permetterà al lettore di continuare a leggere l’attuale contenuto e nel frattempo aprire il link collegato in una nuova finestra/scheda, per la successiva lettura;
- Immagini – se vuoi andare sul sicuro e hai la possibilità di investire un po’ di danaro, ti consiglio Shutterstock: qui troverai davvero immagini adatte ad ogni argomento ed in alta definizione. Se invece preferisci sfruttare contenuti visual gratis, in questo articolo di Riccardo Esposito puoi trovare tutti i link diretti a piattaforme fornitrici. La giusta scelta delle immagini può essere decisiva al fine di catturare l’attenzione dell’utente e spingerlo piacevolmente verso la lettura;
- Post correlati – sono quelle anteprime o titoli di post che generalmente trovi alla fine di un articolo, che trattano un similare argomento, utili per intrattenere ulteriormente il visitatore;
- Interazione – i commenti sotto agli articoli sono linfa per il tuo blog, curali e coltivali in modo adeguato e sensato, senza alimentare tediose call-to-action;
- Pop Up – il male più assoluto. Non c’è bisogno che aggiunga altro in questo caso, giusto?
- Regali – in questo caso predico bene e razzolo male ma, giuro, sto provvedendo. Perché non regali qualcosa ai tuoi lettori? Come un e-book! Sfrutta il Pay With a Tweet per dare viralità all’iniziativa e mettilo ben in evidenza sulla homepage del tuo blog;
- Newsletter – anche in questo caso predico bene e razzolo male ma anche per questo tema, giuro, sto provvedendo. Anzi, sono quasi pronto all’attivazione! Informare il tuo lettore che può iscriversi alla newsletter del tuo sito è qualcosa di importante, che va messo in luce nell’homepage con un box dedicato, inoltre porterà ulteriore fiducia nei tuoi confronti se saprai sfruttare questo mezzo in modo consono, sia per argomenti che frequenza di invio.
E tu come l’aggredisci la frequenza di rimbalzo?
Hai un quindicesimo consiglio da darmi, per abbassare la frequenza di rimbalzo? Raccontalo fra i commenti: scommetto che anche la tua esperienza ha qualcosina da suggerirmi… 😉