Al giorno d’oggi, lavorare, sarebbe il meno. E’ quello che ruota intorno al mondo del lavoro che è sbagliato. Completamente, sbagliato! Ad esempio, tu, neo freelance: sei in grado di riconoscere i clienti da evitare?
PREMESSA
Oggi il calendario editoriale, come argomento, direbbe “social media marketing”. Lo so, mea culpa! Avevo però questo argomento che mi ronzava in testa da diversi giorni e che si collegava comunque al mondo dei social.
Dovete sapere che, questo post, nasce da una chiacchierata. Recentemente infatti, discutendo con alcuni colleghi freelance, ci siamo trovati a sorridere di alcune situazioni davvero imbarazzanti.
LA SITUAZIONE “TIPO”
Talvolta, capita di essere contattati direttamente da aziende che ti trovano sul web e, in quei precisi istanti, ti senti il guru della situazione, la persona che fa proprio al caso loro. Dall’altra parte del telefono invece, capita di trovare il gallo di turno, mascherato da vero imprenditore.
In un primo momento non ci dai peso. Ti senti gasato come una Fanta, perché ti hanno notato sul web, quindi vuol dire che stai lavorando bene e che il tuo brand “gira”.
Ottimo, grande, yeah!
Arriva finalmente il giorno dell’appuntamento. Ti prepari tutto bello, con la tua camicina, il tuo maglioncino che sa profumo di pulito, la scarpa abbinata al jeans…insomma, vuoi fare colpo sul cliente presentandoti (giustamente) in modo professionale.
Durante il viaggio ti ripassi tutto: il tuo portfolio, cosa sai fare, cosa hai fatto prima di essere un freelance, etc. etc.
Arrivi all’appuntamento e ti trovi davanti ad un condominio…
Va beh, pensi, ci sta, anche io lavoro in casa, non posso permettermi un ufficio, sono solo un libero professionista con stampato in fronte “regime dei vantaggi”. Però, strano: il sito dava completamente una visione ed una dimensione diversa dell’attività…
Suoni il campanello; ti aprono e sali.
Ci siamo! Grande! Ora colpisci nel segno con la tua professionalità e porta a casa l’ordine, ragazzo!
…ti fanno attendere almeno 20 minuti all’ingresso, in piedi…
“Prego, venga! Il Sig. Pinco Pallino è pronto a riceverla.”
Passi un corridoio di 39 stanze, di cui la metà buie, e arrivi (finalmente) in questa camera matrimoniale adattata ad uso ufficio: “Salve, buongiorno, sono Mario Rossi. Il Social Media Strategiest!”.
Dopo le presentazioni e il tuo discorso preparato da almeno una settimana, prende la parola lui: l’imprenditore. Quello che ti ha cercato…
“Guardi, Sig. Rossi, partiamo dal presupposto che al giorno d’oggi dei soldi ce ne sono pochi. Io però voglio essere presente su Feisbuc, voglio una persona che mi segua giorno e notte, che sappia prendersi le sue responsabilità e che capisca che il lavoro non è fatto solo di guadagni”.
Amico mio, stringi la mano dell’interlocutore e SCAPPA.
Sì, vattene.
Ringrazia e saluta con cordialità, ma lascia il prima possibile quell’ufficio perché, il gallo, ti sta “intortando”.
Da lì a poco ti avrebbe proposto anche di lavorare in cambio di royalty, credimi.
Cosa fare per riconoscere prima i clienti da evitare?
Per riconoscerli prima, poco o nulla.
Puoi avere le tue buone sensazioni, che spesso porteranno ad una veridicità di quello che sentivi, ma non saprai mai con chi hai a che fare finché non lo incontri. Solo dopo una serie di appuntamenti simili, sarai in grado di capire preventivamente con chi ti stai confrontando.
Le parole con cui comunicano (e comunicheranno) ti sembreranno sempre più comuni e capirai che, quegli interlocutori, sono galli e non aziende.
Lo so, adesso starai pensando “Cavolo, in Italia, come si fa a lavorare allora? La maggior parte delle attività si comportano così!”. In parte è vero, spesso mi trovo anche io in difficoltà e mi viene quasi voglia di mollare tutto, di tornare a fare il dipendente.
Non devi abbandonare la barca però, ti assicuro che c’è ancora gente onesta a pilotare la propria impresa. Casomai, gli stessi, potranno avere un momento di difficoltà a pagarti, visti i tempi in cui viviamo ma, credimi, i tuoi soldi non li perderai, se hai lavorato bene.
Detto questo, ti è mai capitato di trovarti in situazioni simili? Come ne sei uscito?
Discutiamone insieme. Descrivimi la tua esperienza… 😉