Novità in arrivo a favore degli utenti più giovani: nuovi filtri che utilizzano il Machine Learning li proteggeranno dal bullismo.
Instagram introduce nuove procedure per combattere il bullismo sull’App. I contenuti offensivi che non rispettano le linee guida imposte da Menlo Park saranno rilevati in automatico grazie al Machine Learning (apprendimento automatico).
Cos’è il Machine Learning
È l’abilità delle macchine (intese come computer) di apprendere senza essere state esplicitamente e preventivamente programmate.
Il Machine Learning insegna ai computer e ai robot a fare azioni ed attività in modo naturale come gli esseri umani o gli animali: imparando dall’esperienza.
La novità
Ieri Instagram ha annunciato un nuovo set di funzionalità anti-cyberbullismo. La notizia è stata diffusa dall’autoevole Tech Crunch.
I nuovi strumenti di Machine Learning (apprendimento automatico) sono in grado di:
- rilevare autonomamente foto e commenti non appropriati,
- scansionare otticamente le foto postate nell’App per rilevare il bullismo,
- inviare il post ai moderatori della community per la revisione.
Un team dedicato revisionerà i contenuti sospetti al fine di rendere la piattaforma più sicura, rimuovendo qualsiasi post che vìoli le linee guida del social network.
I molestatori professionisti non potranno più farla franca: non riusciranno più a scribacchiare note minacciose o diffamatorie e postare una loro foto per aggirare i filtri di testo per il bullismo.
Saranno beccati e disarmati.
Non c’è posto per il bullismo su Instagram, parola di Adam Mosseri
Con questa nuova funzione Instagram testimonia la propria volontà di continuare la propria lotta al bullismo on line. “Molti utenti vittime di atti di bullismo”, afferma Adam Mosseri (neo Gran Mogol di Instagam) nel suo primo post sul blog, “non ci hanno segnalato tali comportamenti rimanendo in silenzio. L’intento è che questa tecnologia aiuti a rendere la community più sicura, soprattutto per la fascia di iscritti più giovane, maggiormente colpita da questo tipo di fenomeno”.
La lotta al bullismo era già cominciata
Vi ricordate? Il primo giro di vite contro il bullismo c’era già stato nel maggio scorso quando Instagram aveva introdotto un filtro per i commenti molesti, disponibile nelle sezioni Feed, Esplora e Profilo.
Sembra che le segnalazioni non siano proprio fioccate a quintali, quindi oggi questa funzionalità viene estesa anche ai video in diretta, così da bloccare in tempo reale i post scorretti e far sentire gli utenti a proprio agio.
Non ci sarà più spazio per le molestie via foto, né per gli insulti al carattere, all’aspetto, al benessere o alla salute di una persona. Instagram conferma che il filtro immagine funzionerà sia nei feed e nelle Storie.

La gentilezza sta tornando di moda
In occasione del mese contro il bullismo appena annunciato negli Stati Uniti, Instagram ha inoltre reso disponibile il nuovo effetto “Gentilezza” tra quelli presenti nella sezione Storie.
Maddie Ziegler, attivista nota per il suo impegno nelle campagne contro il bullismo, è stata scelta come testimonial eccellente.
Seguendo il profilo di Maddie Ziegler apparirà tra gli effetti della fotocamera “Spread Kindness”, il suo manifesto per diffondere gentilezza su Instagram ed aiutare gli instagrammer a sostenersi a vicenda.
In modalità selfie sarà possibile taggare un proprio contatto, mentre quando si passa alla fotocamera posteriore apparirà la parola Kindness tradotta in diverse lingue.
Il neo aggiornamento non si limita a concentrarsi solo sulle foto: presto arriveranno nuove protezioni per i video, IGTV compresi.
Clicca “Nascondi commenti offensivi”
Gli Instagrammer vedranno la voce predefinita “Nascondi commenti offensivi” nelle loro impostazioni. Volendo, si può anche scegliere di:
- elencare manualmente le parole che si desidera filtrare dai commenti,
- scegliere di filtrare automaticamente le parole più comunemente segnalate.

Instagram è l’App preferita dagli adolescenti: Menlo Park non vuole perderli, quindi non poteva certo permettere che questa comunità vulnerabile fosse vittima di violenza.
Bella mossa, Mark!