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Nano, micro e macro influencer. Quali scegliere?

Nel 2021, parlare di influencer marketing come una novità è quantomeno azzardato. Da anni,​ brand di nicchia e grossi marchi si affidano agli influencer​ per far conoscere i propri prodotti, trovare nuovi clienti e aumentare le vendite.

Scegliere il giusto influencer​, cioè quello che può portare ai risultati voluti,​ è complicato.​ Affidare la propria comunicazione a un influencer che non incarna i valori del nostro brand può essere un boomerang. Per scegliere l’influencer che fa per noi, oltre a una strategia studiata nel dettaglio, ci serve capire ​quale tipo di influencer è più adatto a una campagna efficace​ (e ​occhio ai fake influencer​!).

Approfondiamo la faccenda partendo dai nano influencer.

Nano influencer: piccoli, ma non certo irrilevanti

Magari non avrai sentito parlare così spesso di ​nano influencer​, ma esistono e hanno il loro buon grado di rilevanza.

Intanto, diciamo che con nano influencer intendiamo un influencer che ​ha tra i 100 e i 1000 follower​. Pochi? Dipende: questo tipo di influencer, infatti, può avere una grosso ascendente tra amici, parenti e anche follower con i suoi stessi interessi.

Sempre più spesso, brand di nicchia si affidano a questa categoria di influencer perché più economici rispetto agli influencer più noti, ma non solo: i nano influencer, proprio come i micro influencer, sono percepiti come ​più autentici e genuini ​rispetto ai “grandi nomi”.

L’audience dei nano influencer è costituita da persone che si fidano… delle persone: ecco perché i brand di nicchia, oppure che propongono prodotti di fascia economica o media, possono scegliere un nano influencer. Inoltre, i brand possono ingaggiarne più di uno, essendo i costi decisamente ridotti rispetto agli influencer con pubblici più ampi.

Micro influencer: brand di nicchia ma non solo

I micro influencer hanno di solito ​tra i 1000 e i 100mila follower​. Non di rado sono esperti ​in un settore di nicchia​ e vengono considerati delle autorità o dei leader nel proprio campo. Hanno più follower di una persona “normale”, che usa Instagram in modo non professionale o senza una precisa strategia dietro, ma molti meno delle celebrità.

Nonostante abbiano una buona fama, di solito vengono considerati ancora ​persone autentiche, vicine a noi​: ecco perché una campagna di influencer marketing che coinvolge questa categoria può ottenere ottimi risultati. Infatti, i micro influencer, così come i nano influencer, ​spesso sponsorizzano un prodotto perché ci credono

Cosa significa che ci credono?

Significa che credono nella bontà del prodotto o del servizio, certo, ma soprattutto perché sposano i valori del brand, li sentono vicino ai propri, insomma c’è come una cassa di risonanza tra il brand e l’influencer.

I micro influencer, da questo punto di vista, hanno ​più credibilità di un big​, perché sono sentiti vicini dalle persone comuni, quasi fossero amici e non vip distanti.

Brand di fascia media o di nicchia possono coinvolgere ​più micro-influencer​ per la stessa campagna: sono la scelta ideale per start-up e nuovi brand che vogliono affermarsi.

Macro influencer: autorevoli e con un grosso seguito

I macro influencer solitamente hanno ​tra i 100mila e il milione di follower.​ Sono persone celebri, ​che hanno raggiunto il successo nei campi più disparati​, sovente partendo da Internet, come youtuber, vlogger e blogger, esperti di digital marketing. Ma in questa categoria possiamo trovare anche personal trainer, giornalisti e via dicendo.

Sono considerati autorità nel loro campo, esperti con ​un elevato grado di autorevolezza​; producono con regolarità​ contenuti di livello professionale​, anche perché, di fatto, lavorano anche (se non soprattutto) con la propria presenza online.

I macro influencer rappresentano la scelta migliore per chi vuole fare una ​grossa campagna di influencer marketing​, in grado di raggiungere un pubblico ampio, ma senza affidarsi a vip che sarebbero decisamente più costosi. Da influencer, possono diventare rapidamente ambasciatori del brand: se la fama che li circonda è buona, i risultati non tardano ad arrivare.

A proposito, il “pubblico ampio” può rappresentare ​un’arma a doppio taglio​: pubblico ampio significa pubblico eterogeneo, con interessi e valori variegati. Il rischio di “pescare nel mucchio” può legarsi al rischio di insuccesso di una campagna: ecco perché, prima di scegliere un macro influencer, è bene valutare se è la soluzione migliore per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi.

Grandi influencer: quando il gioco si fa duro…

Veniamo ai big, ai vip, insomma agli influencer che possono contare ​su più di 1 milione di follower​: persone famose, note ai più, anche a chi non frequenta i social. Attori, cantanti, calciatori e sportivi: chi non conosce Lady Gaga (46 milioni di follower)? O Cristiano Ronaldo (256 milioni di follower)? Ai tempi della pubblicità analogica, si chiamavano testimonial e le aziende pagavano un occhio della testa pur di averli tra le proprie file.

Un singolo post brandizzato di una celebrità come le loro ​può costare un occhio della testa​ (tradotto: migliaia o milioni di euro). Ecco perché i grandi influencer sono appannaggio ​di brand di lusso​, marchi top del mondo della moda, del beauty, dello sport, delle automobili, del settore alimentare.

Se si ha la possibilità, dunque, è sempre meglio scegliere un “big” influencer? No, per lo stesso motivo che abbiamo accennato nel paragrafo dedicato ai macro influencer: il pubblico raggiunto dai grandi influencer è estremamente variegato, dunque se un brand propone un prodotto di nicchia​ può rivelarsi inutile o addirittura controproducente​ ​scegliere una celebrità per lanciare il proprio prodotto​. E molto, molto costoso!

Come scegliere il giusto influencer per la tua campagna

Concludiamo l’articolo con ​alcuni consigli su come scegliere l’influencer più adatto per una campagna di influencer marketing.

La prima domanda da farsi è semplice: ​chi voglio raggiungere​?

Semplice sì, ma la cui risposta è complessa ed esige un lavoro certosino: studiare con cura le buyer personas, identificare i parametri psicografici, intercettare le loro storie di vita con il racconto del nostro brand.

A proposito, altrettanto definita dev’essere ​la personalità del nostro brand​ (​come raccontato anche qui​). Solo così possiamo trovare l’influencer più adatto, cioè quello che meglio si addice a raccontare la nostra storia e la nostra “nicchia”, perché allineato con il nostro brand dal punto di vista di valori e tono di voce.

Attenzione anche alla ​collocazione geografica degli influencer​: se vendiamo i nostri prodotti soprattutto in Italia, è inutile cercare un influencer americano! Cerchiamo di non farci… influenzare solo dalla notorietà del personaggio, ma troviamone uno che possa contribuire al successo della campagna.

Infine, ​programmiamo con cura la durata della campagna di influencer marketing​: quanto deve durare? Sarà una campagna ​one-shot ​oppure ripetuta nel tempo?

Le risposte dipendono anche dal tipo di prodotto/servizio che offriamo: se, per fare un esempio, è un prodotto che si vende soprattutto durante l’inverno, possiamo cominciare a seminare in autunno e concludere la campagna in primavera.

Nano, micro e macro influencer

Bene, siamo arrivati alla conclusione del nostro articolo: ​è arrivato il momento di dire la tua. Ti aspetto nei commenti!